#1, 1997: PUFF DADDY & FAITH EVANS FEAT. 112 — I'LL BE MISSING YOU
Numeri Uno, luglio - agosto 1997. PUFF DADDY & FAITH EVANS FEAT. 112 — I'LL BE MISSING YOU
Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli, senza discriminazioni ma con effettivo buon gusto. È la cugina di quella americana di Tom Breihan, che è la cugina di quella inglese di Tom Ewing.
Questa è la storia dell’estate in cui l’Italia decise di sovvenzionare Sting.
L’Italia, ma anche il mondo — ma soprattutto Puff Daddy.
Riguardando le chart dell’estate 1997 c’è una sola certezza: nessuno degli acquirenti di questo singolo sapeva chi cazzo fosse Notorious B.I.G. né gli interessava — ma come ci ha insegnato Simon Cowell un decennio dopo una sob story piace sempre a tutti. La sob story di questo pezzo è semplice: rapper — sparatorie — canzone tributo. (Notorious viene freddato a 24 anni a marzo.) E come tutte le canzoni tributo, può tranquillamente essere applicata a un caro scomparso, o a un amore finito. In gergo tecnico, è un bingo. In più, è una hit, che fa il verso a un’altra hit.
Il pezzo ha alcune cose notevoli.
Uno dei lati più interessanti di questa canzone è che Puff Daddy si sia dimenticato di chiedere il permesso di campionare e riscrivere Every Breath You Take dei Police, e conseguentemente Sting che abbia chiesto (e ottenuto) un sacco di royalties. Un sacco significa il 100%. Morale della favola: un’intera estate in cui l’Italia, il mondo, Puff Daddy hanno sovvenzionato Sting. Proprio come Diddy stesso ricorderà nel 2023. (No, non è un typo: è che Puff Daddy poi negli anni ha avuto una sorta di sindrome-di-Prince, senza essere Prince, e cambiato nome più volte — ma magari questa parentesi neanche l’apriamo. Tornando a Notorious, nel 2023 le sue magliette vengono vendute da Bershka e co. e i ragazzi le comprano e le indossano perché sono magliette vintage con i cantanti dell’epoca; ).
Altra cosa notevole del pezzo è che ha fatto incazzare Andy Summers, il chitarrista dei Police, che ha conti fatti è l’unico Police che compare sul pezzo; la voce di Sting, con il testo nuovo dedicato a Notorious B., viene rimpiazzata da quella di Faith Evans; quindi a conti fatti l’unico Police che compare sul pezzo non ci ha visto un euro. Non malem se non consideriamo un’altra cosa notevole: I’ll Be Missing You ha dominato in lungo e in largo l’annata in Usa, in Uk, ovunque — e ha pure vinto un Grammy. Nessuna parte di questo Grammy è ovviamente andata a Andy Summers.
Il video è, naturalmente, come l’industria musicale ha messo in pratica le lezioni hollywoodiane, e quindi è tutto un incidente, playback tra le candele, lacrimoni. È efficace. L’ego di Diddy è tale che sembra di leggere quelli che modernamente vengono definiti coccodrilli: presente quando muore qualcuno e tutti si fiondano sui social a mettere foto col morto, o raccontare di come e quanto il morto li stimasse? Ecco, l’incipit della strofa di Puff Daddy è proprio così. Ma va bene, perché in fondo Puff era stato il mentore di Notorious, e quindi gli perdoni l’ego e gli perdoni il flow da quinta elementare, tutto in nome del gran gusto che l’ha sempre differenziato: la scelta di flippare un sample del genere, portando un brano che parla di stalking all’essere un anthem per chi non c’è più è un gran colpo di genio. Lo stesso vale per i bambini vestiti di bianco che compaiono a metà video, poco prima dello special. Faith Evans è poco più di una vocalist, nonostante tutto — che significa: nonostante fosse la ex moglie di Notorious Big; i 112 compaiono, e potrebbero benissimo non farlo — eccetto per il fatto che sono una boyband del roster di Diddy, e quindi è un dazio da pagare. La scena del ballo sotto la pioggia, però, vale i complimenti al regista, nonostante i rallenty (se c’è una cosa detestabile degli anni 90 è che era tutto un rallenty).
Sette settimane al vertice di cui cinque consecutive. È il tormentone dell’estate 1997, stando alle chart, direte voi. E invece. Non che non lo sia stato, capiamoci: ma anche il 1997 è un anno in cui le strategie di mercato cambiano le chart. E quindi un pezzo come La Regola Dell’Amico, degli 883, a tutti gli effetti Il Pezzo Dell’Estate, lo diventa spopolando nelle radio, nei locali e nelle cuffie dei ragazzetti innamorati della compagna di banco ma friendzonati anche se nemmeno viene rilasciato come singolo (così tutti si fiondano a comprare l’album, che è poi il motivo per cui in questi anni i dischi ancora si vendono a centinaia di migliaia di copie: La Dura Legge Del Gol, appunto, sfiorerà le 800.000).
Quello in cui eccelle più di tutto I’ll Be Missing You, però, è che per essere l’Italia degli anni 90, e non gli Usa, riesce a imporsi nel mercato pur essendo (ok, da lontano) un Pezzo Rap. Cosa solitamente indigesta al Bel Paese (nonostante i tentativi di Jovanotti), e sicuramente bannata dalle chart (nonostante siano anni floridi per gruppi come gli Articolo 31 e i Sottotono); quantomeno fino all’arrivo/exploit di Fabri Fibra un decennio dopo.
È il rap per la gente degli ani 90, che non vuole saperne di racconti di banlieu e ghetto, ma accetta di buon grado le canzoni d’amore con le rime diverse.
LE PAGELLONE
Every Breath You Take è un 10.
I’ll Be Missing You è un 9.
La Regola Dell’Amico è un 10.