Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli, senza discriminazioni ma con effettivo buon gusto. È la cugina di quella americana di Tom Breihan, che è la cugina di quella inglese di Tom Ewing.
Copio e incollo da Wikipedia come farebbe Chat-GPT se gli avessi chiesto che cazzo ci faceva ‘sta canzone in cima alla classifica dei singoli:
Con il nome di Simone Jay torna alla ribalta nel 1997 con la super-hit Wanna Be Like A Man. A produrre il singolo è la Virgin Records. Tra gli autori spicca il nome di Taleesa. Il brano scala le classifiche di mezza Europa e Sud America. In Italia sale in vetta alle charts il 21 giugno 1997, occupando la posizione numero #11 nella classifica dei singoli più venduti di quell'anno. La canzone riscuote successo anche oltre oceano, piazzandosi secondo Billboard alla posizione numero #27 della Hot Dance Music/Maxi-Singles Sales.
Non lo so Rick, a me sembra falso. O meglio: non so che pensare. Di questo pezzo, a parte i commenti nostalgici su YouTube, non rimane granché traccia. Certo, ok: anni stupendi, l’exploit della dance italiana, poesia… ricordi… (sto citando i commenti di YouTube). Ma come diamine ci arriva un pezzo così a essere il più venduto d’Italia?
Mi sono finto reporter d’inchiesta. Ho chiesto a chi era vivo e ha memoria di quegli anni (io c’avevo dieci anni, e ascoltavo solo gli 883 e le boyband). Nessuno ricorda un bel niente. Un paio di indizi mi hanno però indirizzato verso il film Banzai con Paolo Villaggio, di Carlo Vanzina, che lo stesso regista pare abbia definito il film più brutto che ha girato. Qui il trailer, nel quale c’è Wanna Be Like A Man, dal quale si evince che potrebbe essere così brutto che quasi quasi è divertente.
A ogni modo, quella stessa settimana altre cose interessanti si aggirano per la Top Ten: di una, fortunatamente, parleremo molto presto — e sarà la Numero Uno più bella dell’intero 1997; di un’altra, anche, parleremo prestissimo — del resto questa monnezza di Wanna Be Like A Man mica poteva restare prima per sempre; di un’altra ancora, New Entry nella settimana in cui Wanna Be Like A Man era prima, non si può non parlare.
Paranoid Android dei Radiohead entra alla 7.
Per cominciare, è un pezzo ispirato a Marvin l’Androide Paranoico, il robottino di Guida galattica per gli autostoppisti, che se non l’avete letto non so come abbiate raggiunto l’età adulta (non guardate il film: gli scrittori inglesi vanno letti, per dio). Inizialmente Paranoid Android era una jam di quattordici minuti, per poi arrivare agli attuali sei — e diventare un mezzo capolavoro del pop/rock/britpop/alternative degli anni 90 e non solo.
Violenza, Beatles, Pixies, depressione: lo straniamento di Yorke parte da Marvin come scusa per arrivare ad analizzare i giorni nostri, desiderare ardentemente la vendetta («When I am king, you will be first against the wall»), ambire al potere. Paranoid Android per me ha sempre suonato come una versione musicale di 1984: cosa c’è, musicalmente, di più distopico e rivoluzionario di un disco come Ok Computer, di una band che decide di rivoluzionarsi spostando l’asticella e raccontando anche il Regno Unito?
Non mi sorprende che prima in classifica ci sia un pezzo oggi dimenticato e al settimo posto uno che tutto sommato è passato alla storia, come non mi sorprende che l’impero di Wanna Be Like A Man sia durato solo una settimana. Fortunatamente, la prossima numero 1, per quanto bizzarra, è una buona canzone di un Signor Artista.
LE PAGELLONE
Wanna Be Like A Man è un 5.
Paranoid Android è un 9.