#1, 1997: JON BON JOVI — MIDNIGHT IN CHELSEA
Numeri Uno, giugno 1997. BON JOVI — MIDNIGHT IN CHELSEA
Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli, senza discriminazioni ma con effettivo buon gusto. È la cugina di quella americana di Tom Breihan, che è la cugina di quella inglese di Tom Ewing.
Ho passato la pre-adolescenza ad ascoltare Bon Jovi, e non per volere mio.
Mio fratello — due anni e mezzo più grande di me — aveva una pletora di dischi, e come tutti gli adolescenti finiva per ascoltare sempre gli stessi. Ricordatevi sempre che stiamo parlando di fine anni 90, e la musica era fisica, che vuol dire che ti serviva un apparecchio per ascoltarla, che vuol dire che lo stereo che stava in soggiorno, che mamma e papà avevano comprato a rate per ascoltarci Frank Sinatra a Natale — Frank Sinatra era Bublé prima di Bublé — veniva costantemente monopolizzato da lui o da me.
Quando toccava a lui, solitamente gli ascolti erano Dream Theater e Bon Jovi.
Un’altra cosa che succedeva in quegli anni — pace all’anima delle discografiche — era che tutti avevano un Amico Prezioso. L’Amico Prezioso era colui che aveva un masterizzatore cd, e che magicamente possedeva (o noleggiava dalle biblioteche, o recuperava da chissà dove) un sacco di dischi che ti poteva, a una modica cifra, copiare e passare. Mio fratello possedeva tra i suoi compagni di classe uno di quei rari angeli, e così il nostro stereo in quegli anni ebbe modo di conoscere Metropolis e Crossroads (suoi), Dookie e Nevermind (miei). Questo per dire che io, a Bon Jovi, non posso che volere molto bene.
Crossroads è il best of dei Bon Jovi del 1994, e se vi state chiedendo che cazzo sia un best of, dovete pensare a una playlist con tutti i più grandi successi, arricchita da uno o due inediti in più: il concetto è lo stesso delle playlist This Is… di Spotify odierne. Se gli artisti erano impegnati in tour lunghissimi ed estenuanti, se stavano rinegoziando o avevano finito il contratto — e sarebbero passati alla concorrenza — o se avevano finito la loro Fase Imperiale, o avevano finito le idee, ecco che si ricorreva a un Greatest Hits.
Nel caso dei Bon Jovi, Crossroads è un best of dovuto alla lavorazione lunga e complessa del disco These Days (1995), non il più ispirato della band, che è anche l’ultimo prima della pausa.
(In questo caso, Always è il primo inedito del greatest hits, ed è una delle ballad più belle della prima metà dei 90.)
Destination Anywhere è il disco che Jon Bon Jovi rilascia nel 1997, in veste solista, per accompagnare il film dallo stesso titolo (una tendenza dei tempi era: se canta ed è bello, perché non gli facciamo fare un film: vi dice qualcosa?) Il disco è abbastanza un flop, il film pure, e il singolo Midnight In Chelsea idem, tranne che per due paesi: il secondo è la Spagna.
In Italia la chioma di Bon Jovi è troppo bella per passare inosservata, anche in questa veste zero rock/glam e molto più pop del solito. Ma che importa? Il brano finisce sulla compilation del Festivalbar e, soprattutto, primo in classifica in una pazza primavera 1997 piena di numero uno molto brutte e altre molto belle.
Midnight In Chelsea Jon la scrive con Dave Stewart degli Eurythmics, che conosce a casa di Bruce Willis. C’è qualcosa di più anni 90 di così — a parte i completini delle Spice Girls?
Il pezzo sembra la cugina edulcorata di Walk On The Wild Side, canzone di ben altro spessore, ma il pezzo di Bon Jovi ha un’arma vincente — oltre alla sua voce, sempre splendida: la tristezza. La malinconia che pervade questo pezzo, supportato dalle drum machine tipicamente anni 90, è ciò che la rende bella. Io non credo a una sillaba di quando Bon Jovi, nello special, si lascia andare a queste righe di poesia: «Sha la la la, Sha la la la/ Sha la la la, Sha la la la». Neanche sotto tortura lo farei. Ma è quello il bello, voluto o no: che un inserto così canticchievole sia il climax di un pezzo fondamentalmente triste ma travestito da mid-tempo radiofonico.
Riesce comunque a imporsi in una chart piena di novità, trattenendo alla numero 2 un pezzo di cui, fortunatamente, parleremo la prossima volta.
LE PAGELLONE
Always è un 10.
Midnight In Chelsea è un 7.
Walk On The Wild Side è un 10.