Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli.
Qui trovate l’elenco di tutte le Numero Uno commentate, anno per anno, in continuo aggiornamento.
Numeri Uno è la cugina di quella americana di Tom Breihan, che è la cugina di quella inglese di Tom Ewing.
La settimana dell’aprile 1999 in cui Jovanotti raggiunge la #1 dei singoli in classifica compaiono, oltre ai pezzi già #1 in precedenza:
Livin’ La Vida Loca di Ricky Martin alla #5; Narcotic dei Liquido alla #6; You Get What You Give dei New Radicals alla #10; Blue (Da Ba Dee) degli Eiffel 65 alla #18. E questo per non citare altre cose clamorose, come No Scrubs delle TLC e Maria dei Blondie, altra canzone lanciata (indovinate?) da uno spot tv.
Vorrei parlare tre quarti d’ora del riff di Narcotic, ma anche dei maglioni dei Liquido, due giorni e mezzo di Livin’ La Vida Loca, sulla quale ho letto un libro intero che vi consiglio caldamente e sei settimane di You Get What You Give.
Capirete da soli che diventa complicato concentrarsi sul format Canzone Dedicata A Figlia Appena Nata, oppure lanciarsi in diatribe piene di dubbi su: andrebbe chiamato Lorenzo? O Jovanotti? O Lorenzo Cherubini? Perché sui comunicati stampa c’è un nome, sul disco un altro, e nella mente delle persone rimane Jovanotti anche trent’anni dopo? Perché ci tocca parlare di Per Te e non di Un Raggio Di Sole, hit dell’estate 1999?
(Un Raggio Di Sole vince il Festivalbar, ma la discografia di fine anni 90 decide che se la vuoi ascoltare col cazzo che stamperanno il singolo, ti dovrai comprare tutto l’album. Capo Horn venderà più di 650.000 copie).
DIVAGAZIONI, PUR DI NON
Mi sono posto delle domande. È corretto così, è corretto essere onesti e questionarsi sulla propria onestà prima di dire qualunque cosa su qualunque cosa. Quindi: sono io che ho un problema con la musica italiana degli anni 90? Sono ipocrita, visto che Capo Horn l’ho comprato quell’estate e l’ho abbastanza consumato? Sono io che nel tempo sono cresciuto e cambiato troppo e mi sono distanziato tantissimo da quello che mi piaceva all’epoca? (No, cretino: indossi una maglietta delle Spice Girls e in valigia ne hai un’altra di Britney, mi ha risposto il cervello). Cosa mi irrita di Per Te? È Jovanotti? È lui come persona, come personaggio, o è la sua musica? O è la ballata rilasciata in primavera che lo sanno tutti che non si fa? O sono io che sono un (neo)padre insensibile? Com’è possibile che non empatizzi con un pezzo così se mia figlia è nata due mesi fa? E cosa succederà quando incontreremo, anni dopo, un’altra Canzone Dedicata A Figlio Appena Nato? Appicco fuoco a Substack? (Può darsi benissimo, perché sarà una delle canzoni più atroci che incontreremo in Numeri Uno, quindi non sottovalutatemi). Delle risposte le avrei, le ho, ma la realtà dei fatti è che sono tutte di gran lunga meno interessanti di tutte le canzoni clamorose che seguono Per Te e, pur non avvicinandosi mai alla vetta, restano ancora oggi per un motivo o per un altro delle pietre miliari del pop della primavera 1999 — e oltre.
Una a caso? Forse la canzone italiana più famosa al mondo dopo Nel Blu Dipinto Di Blu di Modugno: fan del Pantone, state tranquilli: si tratta di Blue (Da ba dee) degli Eiffel 65.
Gli Eiffel 65 sono una factory, non sono una band: lavorano tutti alla BlissCo, a Torino, dove ci sono diversi studi di registrazione con musicisti, deejay, produttori. Il goal, a fine anni 90, è quello di creare brani da dare al mercato asiatico, nello specifico per la Cina: Jeffrey, essendo metà siciliano metà americano, deve scrivere tre testi in inglese al giorno; Maury li produce, Gabry li mixa. La BlissCo è un posto estremamente creativo, e il fatto che non tutti gli studi fossero propriamente insonorizzati rendeva il tutto una grande collaborazione: gente che entrava e usciva, tutti che si scambiavano idee.
I ragazzi sono affamati, hanno voglia di spaccare, nel tempo libero si buttano a scrivere cose inedite. Nello specifico Blue (Da ba dee) parte da un riff di piano di Maury (il genietto compositivo del trio), Jeffrey si occupa del testo, e butta giù tre versioni, di cui una a sua detta stramba. Il demo è, se guardiamo il vocal, la versione finale. L’intro («Yo, Listen up…») viene improvvisato totalmente durante la registrazione, e così rimarrà sul disco (e nella storia). Gli Eiffel decidono di inserire il vocoder, anzi, un harmonizer che “suona” la voce di Jeffrey tramite il midi, una scelta fatta dopo aver sentito Believe di Cher, pioniera nonché colpevole della trap, non sapendo come emulare il suono dell’Autotune. Gli Eiffel, gasati dal pezzo finito, lo testano in un club: ma la pista si svuota. Per questo si dimenticano del pezzo e passano ad altro. Lo racconta Gabry Ponte nel documentario di Vice: il pezzo era troppo pop per il mondo dance e troppo dance per le radio. Nella primavera del 1999, ad aprile, Radio Deejay inizia a passare il pezzo. E il pezzo esplode in tutto il mondo. I contratti di licenza arrivano così spesso in ufficio che i ragazzi dormono in studio per cambiare la carta dei fax (sapete come funzionavano i fax? Tipo che se non c’era la carta, il messaggio si perdeva. Questo significava perdere magari proposte di licenza da centinaia di milioni di lire. Sì, è il 1999, ci sono ancora le lire.) Gli Eiffel si ritrovano schiantati in Usa a suonare come unico act dance tra gente dal calibro di Bon Jovi e Destiny’s Child (il finale degli anni 90 è un momento strano per la dance, in cui sta ricominciando a esserci una scena con sempre più artisti e sempre più qualità, ma ancora mancano i grandi festival che arriveranno a metà anni dieci durante l’esplosione definitiva del mondo EDM). Gli Eiffel passano così dal comporre canzoni in uno studio a Torino all’invadere la chart di Billboard e finire per venire nominati ai Grammy Awards. Inutile raccontare l’eredità di un pezzo del genere, dall’inserimento nella colonna sonora di Iron Man 3 al recentissimo exploit in una nuova versione di David Guetta con Bebe Rexha con I'm Good (Blue).
Sfortunatamente, Blue (Da ba dee) non raggiungerà mai la #1 in Italia, ma ritroveremo gli Eiffel da queste parti molto presto.
SÌ, MA SCUSA…
Ma quindi, Per Te? Se vi può consolare, il suo voto è più alto di una canzone che sarà a brevissimo protagonista di Numeri Uno.
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LE PAGELLONE
Livin’ La Vida Loca è un 10.
Narcotic è un 9.
You Get What You Give è un 10.
No Scrubs è un 8.
Maria è un 8.
Per Te è un 3.
Un Raggio Di Sole è un 7.
Nel Blu Dipinto Di Blu è un 10.
Blue (Da ba dee) è un 10.
I'm Good (Blue) è un 6.