#1, 1999. THE OFFSPRING — PRETTY FLY (FOR A WHITE GUY)
Numeri Uno, febbraio 1999. THE OFFSPRING — PRETTY FLY (FOR A WHITE GUY)
Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli. È la cugina di quella americana di Tom Breihan, che è la cugina di quella inglese di Tom Ewing.
Qui trovate l’elenco di tutte le Numero Uno commentate, anno per anno, in continuo aggiornamento.
Il 1999 della classifica dei singoli italiana inizia nel modo più imprevedibile di tutti: dopo altre quattro settimane di Believe di Cher, tocca a un mese di dominio di pezzo punk.
Ora: potremmo stare settimane a discutere di cosa è punk e cosa no — nello specifico se parliamo di tre band estremamente divisive per la scena tanto quanto influenti nell’idea popolare di musica punk: Offspring, Green Day e Blink-182. Tutte e tre esplodono negli anni 90, e tutte e tre sono cruciali nel portare nel mainstream un movimento che, dagli anni di Sex Pistols, Ramones e Clash in poi, poco aveva prodotto in termini di musica da chart. Per cui, prima di parlare di Pretty Fly (for a White Guy) e capire come una band quantomeno inizialmente punk — che poco meno di un decennio prima vendeva a malapena migliaia di copie — sia riuscita a convincere America e Europa, serve del contesto.
La sottocultura lavora quasi sempre in modi imprevedibili, fino a sfociare nella cultura popolare nella sua versione più accessibile. Succede al punk, è successo alla techno, alla disco e succederà al rap. Negli anni 80 l’America reaganiana vive del boom mass-mediatico e di quello del settore informatico della Silicon Valley; esplode lo yuppismo, esplode Mtv. È in questo clima di estremo rampantismo e omologazione sociale che nascono e crescono nuove correnti di controcultura e controinformazione. Il malessere di chi non si riconosce nei valori della nuova società che si sta delineando trova nella musica un canale di espressione: e dove la black minority ha il rap, la white minority ha il punk e l’hardcore. Il nuovo punk non si limita allo slogan no future degli anni 70, ma si interroga sul perché delle cose, indaga alienazione e ingiustizia. La rottura con l’establishment prevede che i mezzi di diffusione della musica siano canali alternativi: niente radio e tv o stampa tradizionale, ma fanzine e dischi distribuiti in modo indipendente ai concerti. Le fanzine contengono controinformazione, notizie, date live, e rappresentano l’alternativa ai circuiti ufficiali. È qui, sospesi tra il fallimento delle utopie del passato e l’incertezza del futuro, che nascono e crescono band come gli Offspring. Fondati da Dexter Holland, prendono ispirazione dal sound di Orange County, California: quello di Adolescents, Social Distortion e TSOL.
Flash forward a una decina d’anni dopo la formazione della band.
Noodles è il chitarrista della band. Quando Smash, il loro terzo album, esplode nel 1994, Noodles sta ancora lavorando come bidello in una scuola elementare. Mentre pulisce del vomito in corridoio un bambino gli si avvicina e gli dice di averlo visto su Mtv. È così che Ggi Offspring esplodono, con un video da cinquemila dollari — la cui gran parte spesa in birre e carne per il barbecue — per Come Out And Play. È il loro secondo disco su Epitaph Records, etichetta leggendaria di musica punk/alternative, e gode della scia di successo che stanno avendo altre band punk come Green Day e Rancid.
I suoi singoli diventano (insperabilmente) hit radio: Come Out And Play raggiunge la #1, Self Esteem la #4, Smash vende undici milioni di copie e diventa l’album di una label indipendente più venduto di sempre.
I testi di Holland sono pregni di rabbia e disagio, ci sono tematiche sociali e politiche. Anche i pezzi che parlano di relazioni hanno sempre un’angolazione diversa rispetto a tutto ciò che è consuetudine nelle radio: Come Out And Play stessa parla del problema delle gang; Self Esteem di un amore estremamente tossico. La band firma con Columbia, sancendo il passaggio su major e creando grande scalpore all’interno della scena punk; pubblica l’album Ixnay On The Hombre che però non raggiunge neanche lontanamente le vette di Smash — e soprattutto costa definitivamente alla band l’etichetta di venduti. Gli Offspring diventano in breve tempo la band più odiata della scena e si rinchiudono in studio per registrare il nuovo album: Americana.
Americana è un disco caustico e ironico dell’America pre-11 settembre.
Il bambino sull’altalena, il suo tutore e l’insetto in braccio sono la perfetta copertina per il progetto che Holland ha in mente per rappresentare la sua idea di commentario sociale sull’America di fine anni novanta.
La copertina e l’artwork intero sono curati da Frank Kozik, storico disegnatore della scena, che Holland deve convincere per farsi concedere i diritti di utilizzo dell’immagine di copertina, Kozik ha remore sul collaborare con gli Offspring, che gli rovinerebbero la street credibility: con un’offerta di 75 mila dollari si farà convincere. La storia completa la potete trovare su Il Basso Sfasciato.
Il singolo di lancio prescelto per Americana è Pretty Fly (for a White Guy).
Pretty Fly (for a White Guy) fa il disastro in Usa, dove raggiunge la #3 nella chart Rock, ma soprattutto in Europa, dove arriva primo un po’ dappertutto, specialmente in Uk. Pretty Fly (for a White Guy) funziona, e il motivo è abbastanza semplice: innanzitutto rappresenta quello che gli adolescenti vogliono sentire. La ribellione, l’energia, il sentirsi capiti da qualcuno che tanto quanto loro fatica a inserirsi, a identificarsi: qui è dove coincidono i due insiemi del punk e dell’adolescenza. È un punk leggero, che può sfondare le barriere del solo genere e arrivare anche a chi non è solito ascoltare band o dischi infarciti di chitarre elettriche. Testualmente – che è il punto sia forte e sia debole del pezzo — Holland ci racconta di un poser, che assume atteggiamenti da wannabe gangster, e finge di amare e ascoltare l’hip hop solo perché è cool e trendy e lo fa sentire un vero duro, un uomo vero, un pistolero, convinto che tutto ciò lo renda più attraente agli occhi delle donne. (Spoiler: non è così). (È un brano del 1999, ma pare di vedere la Milano del 2023.) A sua volta il protagonista di Pretty Fly non ha identità, è totalmente perso e ne è alla spasmodica ricerca. Critica sociale voluta o semplice satira? Anche qui, questo è uno di quei casi in cui le due cose si sovrappongono.
Gli Offspring si sono sempre contraddistinti come una band che ama parlare, tramite i pezzi, della società che li circonda, e in questo caso, pur rifacendo sonoramente una sorta di parte due di Come Out And Play, il verso che fanno a un poser è quasi più una scusa per irridere con irriverenza anche l’America. Un’America ipocrita, invasa dai talk show, in piena presidenza di Bill Clinton (il presidente noto per negare di avere un’amante mentre aveva l’amante), dove tutti fingono di essere quello che non sono per farsi belli (un ritratto incredibilmente lungimirante).
E poi c’è il video. E il videoclip su un brano così è tutto. Fa la differenza, passa in alta rotazione su Mtv, e finisce a fare il verso a ciò che inizia a passare su Mtv in tre minuti e rotti, ma in modo goliardico, senza dare fastidio e intrattenendo. Il protagonista del video, l’attore israeliano Guy Cohen, una sorta di meme ante-litteram, comparirà anche in alcune esibizioni live della band, tra cui quella devastantemente atroce a Woodstock nel ‘99. (Forse la più brutta performance live che io ricordi degli ultimi trent’anni, a esclusione di una cover dei Puddle Of Mudd di un brano dei Nirvana: il buon gusto mi imporrebbe di evitare di postarla, ma quella cosa che chiamo Sindrome Degli Incidenti per cui più una cosa è tragica e più ti viene voglia di guardarla mi impone di mettervela qua sotto, e non per completezza d’informazione).
Pretty Fly (for a White Guy) è anche il brano più piratato in quel periodo su Napster. Napster è l’altra grande fonte di diffusione della musica insieme a Mtv, anzi, ne è quasi uno specchio: non per forza ciò che passa in alta rotazione su Mtv finisce per avere successo. È su Napster che si vede ciò che la gente vuole veramente ascoltare. Napster è un programma di file sharing che si diffonde inizialmente nei college americani, per poi diffondersi a macchia d’olio in tutto il mondo che inizia a bazzicare sull’internet. È il 1999, e i modem 56k permettono (e a tratti irregolari) connessioni che garantiscono all’utente di scaricare gli mp3 dei brani in qualche ora (fa ridere vista da qui, ma all’epoca era tutto abbastanza rivoluzionario. Io ci passavo i pomeriggi, con somma gioia di mia madre quando arrivavano le bollette. Già, all’epoca si pagava la connessione internet al minuto. Capisci quanto siamo fortunati quando vedi le cose vent’anni dopo con la prospettiva di vent’anni prima.)
La vita di Napster sarà parallela a quella delle chart, italiane e mondiali, e quindi lo ritroveremo spesso da queste parti tanto quanto Mtv.
Al successo di Pretty Fly fa seguito la beatlesiana Why Don’t You Get A Job, altra scanzonata e virata pop della band, fondamentalmente un inno sui fidanzati parassiti ampiamente ispirata a Ob-La-Di, Ob-La-Da.
Dopodiché arriverà The Kids Aren’t Alright, un manifesto sul malessere giovanile, e diventerà uno dei brani più famosi del catalogo della band nonché il più streammato di Americana.
Americana inonda le chart e spedisce la band definitivamente nell’olimpo. Appaiono al David Letterman Show come a Top Of The Pops, dando adito a ulteriori critiche — ma ormai è troppo tardi. Gli Offspring, volente o nolente, sono diventati parte del mainstream, esponenti di una scena e cavallo di Troia del punk nel mondo delle radio e di Mtv.
La traiettoria artistica che seguono le Band Punk Che Ce La Fanno è quasi sempre la stessa: cercano di piacere a qualche persona; riescono a piacere a un po’ di gente; cercano di piacere a ancora più gente; riescono a piacere a tanta gente; barattano quella sottospecie di idea di integrità artistica che avevano e che li aveva portati fino a lì per mantenere il pubblico che si sono trovati; cadono in un inesorabile baratro artistico; o hanno una mezza rinascita, o subiscono la definitiva disfatta. Come gli Offspring affrontano questo definitivo salto nel mainstream? Conspiracy Of One, nel 2001, spinge le cose ancora più all’estremo: Original Prankster, il primo singolo, ricalca palesemente Pretty Fly, pur non avendone la stessa forza e originalità. È l’inizio di un template che la band ripeterà, purtroppo, anche per il disco successivo, Splinter, il cui primo singolo è una tragedia di nome Hit That.
In termini di successo commerciale nulla riuscirà a eguagliare Pretty Fly (for a White Guy), sia per quanto riguarda gli Offspring che per quanto riguarda un singolo di una band punk nelle chart, con grande gioia di tutti i puristi.
Negli anni 2000 l’arrivo di Trl, però, scompiglierà le carte per tutto il movimento pop-punk, e anche se nulla invaderà mai la vetta durante Il Regno Del Teen Pop Americano che sta per cominciare, quello che accadrà getterà le basi di un movimento che vedrà un buon revival vent’anni dopo.
Prima delle consuete pagellone, ti ricordiamo che Canzonette è attualmente gratis per chi vuole, e che se anche tu godi nel leggere faccende pop ed extra pop su queste pagine sarebbe fantastico se diffondessi il verbo.
LE PAGELLONE
Come Out And Play è un 7.
Self Esteem è un 8.
Pretty Fly (for a White Guy) è un 9.
Why Don’t You Get A Job è un 8.
Ob-La-Di, Ob-La-Da è un 10.
The Kids Aren’t Alright è un 10.
Original Prankster è un 7.
Hit That è un 3.