#1, 2000. BRITNEY SPEARS — OOPS!... I DID IT AGAIN
Numeri Uno, maggio 2000. BRITNEY SPEARS — OOPS!... I DID IT AGAIN
Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli.
Qui trovate l’elenco di tutte le Numero Uno commentate, anno per anno, in continuo aggiornamento.
Quante righe si possono spendere per spiegare il peso specifico di Britney Spears e di Max Martin sul pop degli anni 2000? Quanto tempo avete a disposizione?
Viviamo in giorni in cui l’autobiografia di Britney Spears sta atterrando nei negozi, e ancora prima di farlo sta causando maremoti non indifferenti nelle vite degli ex fidanzati di cui parla nel libro. Ma, gossip e marachelle di Justin Timberlake a parte — non siamo mica Perez Hilton, qua — quello che ci troviamo davanti è il più grande comeback dell’anno che stiamo rivivendo. Nel maggio del 2000 la reginetta del pop torna con il primo singolo del suo secondo album, dopo il mastodontico successo di …Baby One More Time, così grande che mi sono serviti due post per spiegarla. (Potete leggerli qui sotto, ma resta valida la domanda «quanto tempo avete a disposizione?»).
E come fai a bissare un successo come quello di …Baby One More Time?
L’arrivo di Britney dà il via a una serie di cloni e progetti simili, in cui la teenager di turno canta canzoni d’amore, ma nessuna — nonostante l’apparente leggerezza — si porta dietro i sottotesti e le implicazioni che avranno le sue, di canzoni. In più, nessuna delle competitor ha il carisma di Britney, e nessuna ne riuscirà a avere lo stesso impatto mediatico (da Leave Britney alone agli inseguimenti dei paparazzi alla conservatorship ai divorzi a Las Vegas… ci siamo capiti). Ma soprattutto nessuna potrà vantare nel proprio repertorio un pezzo così finemente ideato: dal concept alla realizzazione, al suo corrispettivo visual.
Oops!… I Did It Again è il sequel forse più riuscito della storia della musica. La scelta di iniziare il pezzo con quel signature sound che contraddistingueva anche …Baby One More Time è il primo segnale che siamo davanti a qualcosa di incredibile, così incredibile che non rimarrà confinato all’interno del mondo del pop musicale, ma finirà a far parte inevitabilmente della Pop Culture con la P e la C maiuscole. Max Martin e co. sanno benissimo quello che stanno facendo, avendo monopolizzato il mercato col loro sound (svedese, matematico, ikeaesco), con topline irresistibili e produzioni che suonano come un upgrade del New Jack Swing in salsa moderna. Il template è sempre lo stesso: grandi ritornelli, grande tensione armonica — questa volta, però, con anche un’attenzione maggiore al lato testuale. Qui la favola di Britney viene amplificata, e la timida ragazzina liceale che avevamo conosciuto l’anno precedente si sta facendo donna. E, in quanto tale, prende il comando e stavolta è lei a essere quella che gioca col cuore del povero malcapitato innamorato di lei («I’m not that innocent»)
Il melodramma imperante è allo stesso tempo coperto da una produzione gigantesca, piena di dettagli e sfumature di chi ha l’estetica a cuore e non solo la vetta delle classifiche, e allo stesso tempo è ben al centro di ogni ascolto. La produzione vocale stessa è un upgrade di tutto ciò che Spears ha fatto vedere di essere in grado di fare, e la sua voce risplende al centro di un mix di assoluto impatto: l’enfasi su certe sillabe la fa da padrona, e se ha funzionato una volta perché non ripetere la formula ampliandola? E dove, forse, la novità è naturalmente minore rispetto a quello che aveva rappresentato …Baby, qui il songwriting si fa più intenso, più elaborato — vedi il trick nello special di inserire un dialogo alla Titanic (indovinate? È proprio Max Martin stesso a farle da sparring nel dialogo); se …Baby era stato un fulmine durante un picnic, Oops è un intero temporale. Basta prendere quello stacco sull’«Oops, I!» dello special per capire con chi abbiamo a che fare: mastermind assoluti di musica pop.
Britney su Marte in una tuta di latex rossa è solo la ciliegina sulla torta, che va a completare un dolce perfetto, di egregia manifattura, esperienza e buon gusto.
ALTRE COSE DI POCO CONTO
Oops! sarà nominata al Grammy Award for Best Female Pop Vocal Performance, ma perderà contro I Try di Macy Gran (ed è giusto così. Gran timbro.)
LE PAGELLONE
…Baby One More Time è un 10.
Oops!… I Did It Again è un 10.
I Try è un 7.