Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli.
Qui trovate l’elenco di tutte le Numero Uno commentate, anno per anno, in continuo aggiornamento.
Finisce sempre così: hai appena iniziato a divertirti e appena ti distrai t’arriva la scoppola sul collo.
È quello che accade nel 2001 nelle classifiche dei singoli più venduti del bel paese, dove dopo un trionfo di pop music — dalla caliente Jennifer Lopez al cantautorato bizzarro di Tricarico, passando per l’esperimento del primo talent show italiano Popstars della prima girl-band italiana, le Lollipop, a pezzoni di Eminem e Elisa — arriva l’oscurità dei Depeche Mode. La band britannica arriva a interrompere il filone di hit pop in testa alla classifica con Dream On, ma se eravate attenti li abbiamo già incrociati, i DM, da queste parti: il 1997 è il primo anno in cui Fimi rileva i singoli con una classifica a parte, e il primo brano a conquistarsi la Numero Uno di cui tanto ci piace occuparci fu proprio la loro Barrel Of A Gun. (Potete leggere l’esordio di Canzonette qui sotto).
VIA IL DENTE…
Tra un muro di chitarre acustiche e drum machine minimaliste, il flusso di coscienza di Martin Gore — cantato come sempre da Dave Gahan —spinge il sound della band sempre più in là, in una landa di cupezza che si risolve con un (forse ironico) Dream On, che fa da antipasto al nuovo disco della band, Exciter. In una sorta di ipnosi elettronica la band si fa strada ancora una volta nell’animo umano. (Prima o poi accadrà, ne sono certo, che capirò definitivamente i Depeche Mode: per il momento, la loro musica mi sfiora senza colpirmi veramente mai, pur ammettendone l’ottima manufattura: confido nell’età adulta — o nell’imbecillità totale, chissà).
I SENSI DI COLPA
E dato che le cose da dire su Dream On finiscono pressoché qui, diamo un’occhiata rapida al resto della chart della settimana in cui i Depeche Mode trionfano: tolte le Lollipop, di cui potete leggere l’iper spiegone su Down Down Down qua sotto, troviamo anche: l’ingresso di Imitation Of Life dei R.E.M., un gran pezzo con un gran video — Mtv lo passava a tutte le ore, e anche giustamente; un pezzo che sarà #1 a maggio; l’esordio solista dell’ex Baby Spice What Took You So Long, che paradossalmente — pur essendo un’innocua pop song — va a fare la versione edulcorata di Losing My Religion proprio dei R.E.M mentre fa una versione Europe di uno dei video più incredibili di Shania Twain (That Don’t Impress Me Much).; la clamorosa pop song Can’t Fight The Moonlight; la clamorosa pop song Survivor delle Destiny’s Child; la clamorosa pop song di Billie Joel Uptown Girl rifatta dai Westlife, mai premiati in Italia da una #1 ma costantemente in vetta in Uk, esattamente come Emma Bunton (per due settimane) e come le Destiny’s Child. Insomma, c’è del pop nelle chart, e fortunatamente ce ne sarà anche con la prossima, gloriosa Numero Uno, nonché la prima volta che incrociamo una cover in vetta alla classifica dei singoli.
LE PAGELLONE
Dream On è un 6.
Down Down Down è un 8.
Imitation Of Life è un 8.
What Took You So Long è un 7.
Losing My Religion è un 10.
Can’t Fight The Moonlight è un 9.
That Don’t Impress Me Much è un 9.
Survivor è un 9.
Uptown Girl è un 10 (in entrambe le versioni: la Romeo e Giulietta del pop).