Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli.
Qui trovate l’elenco di tutte le Numero Uno commentate, anno per anno, in continuo aggiornamento.
Quante volte è successo che un singolo di debutto così definitivo ha raggiunto la #1 della classifica dei singoli fondamentalmente solo in Italia (non certo la patria dei cultori di Bella Musica)? E, al contempo, quanti brani che si chiamano come qualcuno e che tutto sommato hanno poco niente a che fare con quella persona hanno sbancato come Clint Eastwood?
L’esordio dei Gorillaz, side project di Damon Albarn dei Blur lascia tutti un po’ di sasso, inizialmente. Nella primavera del 2001 i Blur vengono accantonati per dei cartoni animati? Nei primi tentativi di social network dell’epoca, i forum, impazzano teorie sull’ammattimento di Albarn: forse voi non c’eravate, ma io ricordo per filo e per segno chi sosteneva che la droga avesse avuto il sopravvento, e che buttare all’aria una band storica come i Blur per dare voce a delle scimmiette fosse la rappresentazione della sua follia definitiva.
[I Blur non li abbiamo mai incrociati da queste parti, perché il britpop da noi ha sbancato sempre e solo con un cognome: quello dei Gallagher broz. E mica solo una volta. (Se c’eravate ma eravate distratti, o dormivate, o vi va di riassaporare qualche pezzone degli Oasis: ecco a voi).]
Sorprendentemente, però, incrociamo i Gorillaz, e tutto ci si sarebbe potuto aspettare dalla generazione che oggi scalpita in bilico tra la ricerca del suo posto del mondo e un boomerismo precoce basato sull’essere anti-trap tranne l’incredibile intuizione di fiondarsi nei negozi di dischi, che possano riposare in pace, e comprare in massa il cd singolo di Clint Eastwood. Ma ogni tanto il genio viene riconosciuto anche dalle masse, e quindi: brava Italia.
Andiamoci a riascoltare ‘sto pezzone.
Le scimmie/avatar capitanate da Albarn esordiscono così: tra nichilismo, trip-hop e rap, Thriller e L’alba dei morti viventi, con atmosfere che mischiano un’armonica folk che rimanda a Morricone e un’atmosfera dark che poco ha a che fare con la stella di Hollywood che dà il nome al brano.
Aneddoti sparsi sul pezzo: secondo una leggenda, Albarn voleva dare fuoco al Solina (uno strumento, e pure costoso) sul palco, ma Jason Cox, suo ingegnere del suono, glielo vietò: finì che Albarn scrisse Clint Eastwood con quel Solina; Albarn, in realtà, anni dopo confesserà in un’intervista con l’uomo che è impossibile capire se lo odi o lo ami, Zane Lowe, di aver usato il Suzuki Omnichord, il cui primo preset è fondamentalmente l’intera base del pezzo.
Del the Funky Homosapien, che rappa le strofe epiche, è stato tirato in mezzo all’ultimo minuto. Dan The Automator, produttore della traccia, gli chiede di scrivere delle strofe per rimpiazzare il rapper che originariamente appariva sul brano, e Del le scrive in mezz’ora. Per farlo, usa il libro How to Write a Hit Song che gli aveva regalato la madre. (Non fate l’errore di credere che quei libri funzionino: lo fanno forse se c’hai Albarn su un progetto, probabilmente.) Durante un AMA su Reddit, Albarn confesserà anni dopo che in realtà il pezzo si chiama sì in onore di Clint Eastwood, ma che di base è un tributo alla trinità del west: Sergio Leone, Enrico Morricone e Clint Eastwoodone.
Adesso, da tutto questo, i più curiosi di voi avranno una sola domanda che gli ronza in testa: come suonavano le strofe originali? E che fine ha fatto quel povero rapper che è stato fatto fuori per fare spazio a Del?
Ed è qui che Canzonette fa la differenza, perché Canzonette è ossessivo-compulsivo esattamente come voi, e quindi: eccole, le strofe originali.
Eccola, la conferma che Dan The Automator aveva ragione.
Il video, invece, rende ancora più chiaro il tributo a The Good, The Bad and The Ugly, probabilmente il più bel film della storia del cinema se non fossero esistiti Quentin Tarantino o Notting Hill, e a Thriller, il più bel video della storia della musica se non fosse esistito Robbie Williams. È probabilmente proprio grazie al video, ambientato sì in un cimitero ma a suo modo cuccioloso e coccoloso grazie alle scimmiette animate, che il pezzo finisce in alta rotazione su tutte le tivù musicali, aiutando l’inno nichilista di Albarn e soci a espandersi a macchia d’olio per tutta la penisola e non solo.
Bellissima pagina di musica Uk e bellissimo inizio di una storia, quella dei Gorillaz, forse inizialmente clandestina ma che dura ancora oggi, Clint Eastwood è esattamente quello che ci meritiamo nella primavera del 2001.
Soprattutto, poco prima di essere invasi per la prima volta da un’ondata di tormentoni nostrani.
LE PAGELLONE
Clint Eastwood è un 9.