#1, 2001: U2 — STUCK IN A MOMENT YOU CAN'T GET OUT OF
Numeri Uno, gennaio 2001. U2 — STUCK IN A MOMENT (YOU CAN'T GET OUT OF)
Numeri Uno è la rubrichetta che si occupa di tutte le canzoni che sono finite alla prima posizione della classifica italiana dei singoli.
Qui trovate l’elenco di tutte le Numero Uno commentate, anno per anno, in continuo aggiornamento.
Numeri Uno è la cugina di quella americana di Tom Breihan, che è la cugina di quella inglese di Tom Ewing.
Nella settimana in cui il Regno Unito elegge Rollin’ dei Limp Bizkit canzone più venduta della nazione, in Italia si consuma l’ennesimo caso di sindrome di Stoccolma: gli U2 agguantano di nuovo la vetta della classifica dei singoli, ma stavolta — udite udite — accade con una bella canzone. Bella davvero.
Per intenderci, dal 1997 (primo anno di rilevazione della FIMI) a oggi abbiamo incrociato gli U2 già tre volte:
[Ora, io spero ci clicchiate davvero sui link di queste canzoni, perché vi assicuro che è tediante dover recuperare ogni volta gli articoli vecchi e ricordarsi di quanto è stato doloroso accettare il fatto che gli U2 sono, insieme a Madonna, presenti praticamente ogni anno da queste parti (non tanto per un’avversione particolare, più per una faccenda banalissima: gli occhiali colorati di Bono Vox sono tra le venti cose più detestabili di questo pianeta).]
Il fatto che le chart siano costellate di generi così differenti tra loro vi dà un’idea della varietà che girava per le radio e per le mani dei consumatori nel 2001: dal nu-metal alle band ex-rock-ormai-pop, alle boyband, a Shaggy. Il 2001 è l’esplosione della discografia in quella che potremmo considerare l’ultima vera epoca del pop pre-internet e quindi pre-Napster, pre-talent show, pre-social network. Pensate a uno scenario del genere oggi, 2023: impensabile. Il nu-metal non è pervenuto, così come le chitarre elettriche in generale — a meno che vogliamo considerare i nostrani Maneskin (che però in Italia riescono a sbancare la classifica dei singoli principalmente con le ballad, perché l’allergia degli italiani alle Fender è ormai secolare) o le chitarre samplate nei pezzi urban — e il pop annaspa, tra la coda dell’ondata latin di fine anni dieci e il revival anni ottanta. L’Italia non capisce il rock, non lo può accettare per tessuto sociale e per epigenetica: i contenitori di video esclusivamente rrrruock su Mtv girano solo a notte fonda: figuratevi Fred Durst primo in classifica.
Stuck In A Moment You Can't Get Out Of è un pezzo che oggi come oggi non finirebbe mai in cima alle classifiche, ma brilla di luce propria ancora oggi indipendentemente dalla sua epoca.
Intanto, rappresenta un unicum: è una canzone sul suicidio che vende più copie di tutte le altre concorrenti della settimana. A memoria, solo un’altra canzone dal tema non-esattamente-popolare riuscirà a prendersi la #1 da noi, (ma è meglio non fare spoiler perché è la prossima che vedremo). (Ahem, Eminem).
È la più bella canzone sul suicidio mai scritta? Certo che no, finché esiste Adam’s Song. Però è un ottimo pezzo, con delle ottime premesse, e soprattutto una grande dose di onestà che agli U2 mancava da tempo.
PARENTESI SU PARENTESI OGGI EH?
Bono Vox la dedica a Michael Hutchence, leader degli INXS. Hutchence viveva vicino a Bono, faceva lo stesso mestiere, avevano un’età vicina; la cosa che più li accomunava, però, era questo tratto psicologico di essere inclini e tendenti alla depressione. Hutchence muore suicida e Bono scrive Stuck per compensare il fatto che avrebbe voluto dialogare con lui, per magari fargli cambiare idea. L’idea oggettivamente notevole di Bono, in questo caso, è di evitare la ballata tributo tritapalle, e gettarsi su una più filosofica idea di conversazione sotto forma di canzone. Per questo Stuck brilla nel testo: è un amico che tenta di far vedere un lato diverso delle cose a un altro amico. Con onestà, senza fronzoli. Sì, certo, forse «It's just a moment / This time will pass» è una maniera un po’ grossolana e estremamente riassuntiva di banalizzare un malessere, ma è una canzone pop, mica un trattato di filosofia. (I cantanti, nel 2000, non solo hanno il potere, ma hanno il dovere di essere imprecisi.)
Bravi U2, quindi: finalmente una Numero 1 degna di esserlo, potremmo dire. Peccato solo esista il 2002. E il 2004. E il 2006. Ma ci penseremo a tempo debito.
COSE INUTILI
Per il trivia Cose Inutili, Stuck vincerà il Grammy come Miglior performance pop di un gruppo nel 2002.
COSE DIVERTENTI E COLLATERALI
Se non potete, come è giusto che sia, fare a meno di ascoltare settimanalmente la discografia di John Mayer noterete una somiglianza abbastanza forte tra l’armonia che The Edge crea per Stuck e Waiting On The World To Change, che se ritenete il singolo meno riuscito di Mayer non vi starete sbagliando. (Nonostante sia il primo singolo del suo disco maggiormente stimato, Continuum). Ma Mayer è un aficionado alle armonie degli U2, tant’è che il dna di Heartbreak Warfare è lo stesso di Bad. Lo ammette Mayer stesso nella sua puntata di Storytellers su VH1: ah, cosa non farei pur di non dover parlare per qualche riga di quest’ossessione italiana per gli U2.
LE PAGELLONE
Rollin’ è un 8.
Stuck In A Moment You Can't Get Out Of è un 9.
Adam’s Song è un 10.
Waiting On The World To Change è un 7.
Heartbreak Warfare è un 10.
Bad è un 6.